L’associazione Artemisia e.V. organizza, con il patrocinio del Comites,

il 16 settembre dalle ore 16.00 alle 18.30

presso l’AWO Begegnungszentrum, Adalbertstraße 23.a 10997 Berlino

l’evento Dialogo a tema:

Qui è possibile rivedere la diretta streaming:

Il ruolo dei laboratori del lavoro per le persone con disabilità in Germania e come sono organizzati.

Relatrice Lidia Garoscio, sociologa, lavora presso il Bundesarbeitsgemeinschaft Werkstätten für behinderte Menschen (BAG WfbM), in KI-KOMPASS Inklusiv, un progetto di ricerca sull’intelligenza artificiale e l’inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro.

Le persone con disabilità in Germania hanno la possibilità di lavorare nei laboratori del lavoro per persone con disabilità (Werkstatt für Menschen mit behinderung) e solo l’1% riesce a fare una transizione dal laboratorio di formazione o lavoro al mercato del lavoro primario, ossia il mondo del lavoro ordinario.

Lidia Garoscio ha scritto la sua tesi di laura in sociologia presso la Katholische Universität Eichstätt-Ingolstadt, e Università di Trento, dal titolo:

AL RIPARO DA COSA? DISABILITÀ E OCCUPAZIONE: IL CASO DI UN LABORATORIO PROTETTO A BERLINO

“In seguito alcune citazioni estratte dal testo:”

“L’interpretazione di questi risultati suggerisce che il laboratorio protetto protegge le persone disabili dalla disoccupazione, dalla mancanza di scopo e dalla povertà, impedendo al contempo la loro indipendenza economica. Emerge come gli obiettivi di proteggere i lavoratori dalla discriminazione e di aiutarli a inserirsi nel mercato del lavoro si scontrino con il fatto che l’ambiente segregante contribuisce alla stigmatizzazione e ostacola la transizione lavorativa.

Per le persone disabili, e in particolare per quelle con disabilità cognitive e psicologiche, è più difficile integrarsi socialmente e trovare un lavoro nel mercato del lavoro tradizionale.”

“Il § 219 SGB IX regola la presenza dei laboratori protetti in Germania e, secondo la legge, sono istituiti “per fornire lavoro a coloro che non possono essere impiegati nel mercato del lavoro generale, per offrire un’adeguata formazione professionale, e un’occupazione con una retribuzione commisurata al loro rendimento e al risultato del loro lavoro“, “per consentire loro di mantenere, sviluppare, aumentare o recuperare il loro rendimento o la loro capacità di guadagno e per sviluppare la loro personalità con l’obiettivo finale di reintegrare le persone pronte a entrare nel mercato del lavoro“.

In Italia ci sono circa 5.300 cooperative sociali di inserimento lavorativo e circa 25.000 lavoratori integrati con bisogni speciali. Ogni datore di lavoro con più di 15 dipendenti è obbligato a riservare posti di lavoro ai cittadini e alle cittadine con disabilità.

I datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad avere il 7% dei loro dipendenti, appartenenti alle cosiddette “categorie protette“, se impiegano più di 50 dipendenti; due dipendenti, se impiegano tra 36 e 50 dipendenti; un dipendente, se impiegano tra 15 e 35 dipendenti.

La legge tedesca stabilisce anche una quota di persone con disabilità che le aziende devono assumere: quelle che impiegano più di 20 lavoratori devono impiegare almeno il 5% di persone con disabilità. I datori di lavoro che non rispettano questo requisito devono pagare una tassa di compensazione, la cosiddetta “Ausgleichsabgabe” tedesca.

Nel 2020, in Germania, c’erano 173.326 aziende soggette all’obbligo di assunzione: di queste, 128.533 aziende avevano assunto persone gravemente disabili, 44.793 non avevano assunto persone con disabilità.

68.453 datori di lavoro non hanno dovuto pagare un contributo di compensazione. 104.873 aziende hanno dovuto pagare un contributo compensativo.

Rispetto a quello della popolazione generale, quindi, il tasso di occupazione delle persone con disabilità è significativamente più basso e simile sia in Italia che in Germania. In Italia, il tasso di occupazione delle persone con disabilità è inferiore di circa il 27% rispetto a quello della popolazione generale, mentre in Germania è inferiore di circa il 28%.”

In questo evento parleremo di come funzionano i laboratori del lavoro per persone con disabilità e della ricerca svolta da Lidia Garoscio sui laboratori protetti in Germania.

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