“Il processo dell’arteterapia si basa sul riconoscere che i sentimenti e i pensieri più profondi dell’uomo, derivati dall’inconscio, raggiungono l’espressione di immagini, piuttosto che di parole”.

Margaret Naumburg

Amelia Massetti, Presidente e fondatrice di Artemisia, ha intervistato gli Arteterapeuti, Federica Falconi e Marco Fiamin, soci di Artemisia, che hanno elaborato il progetto “Innere Reisen“, un viaggio interiore nell’arteterapia finanziato da Aktion Mensch. Il progetto verrà presentato in un evento online il 5 febbraio.

A Margaret Naumburg, psicoanalista e seguace di Freud, è stato attribuito il merito di aver introdotto l’arte come modalità terapeutica negli anni ’40. È considerata la fondatrice dell’Arteterapia in America (Art Therapy). Ha chiamato il suo approccio “arteterapia orientata dinamicamente“, che si basava principalmente sulla teoria freudiana. Durante il suo soggiorno in Italia ha studiato educazione della prima infanzia con Maria Montessori.

L’arteterapia orientata dinamicamente si basa sul riconoscimento dei sentimenti e dei pensieri fondamentali delle persone che provengono dall’inconscio.

Un’altra fondatrice dell’Arteterapia è Edith Kramer, austriaca, contemporanea della Naumburg. la quale considera l’opera d’arte come un “contenitore di emozioni”, e l’atto stesso del creare come terapeutico di per sé. Il suo pensiero innovativo, la sua attività pionieristica nel campo dell’arteterapia e le linee metodologiche del suo particolare approccio “Arte come Terapia” vede la centralità del processo creativo nel percorso terapeutico.

Attualmente l’Arteterapia riflette un’ampia varietà di assunti teorici che si collocano in posizioni intermedie tra la Naumburg e la Kramer e forti influenze provengono dall’approccio umanistico, gestaltico, evolutivo e corporeo.

L’arte arriva dove non può la parola. (Margaret Naumburg)

L’Arteterapia è stata scoperta grazie al lavoro fatto con le persone affette da problematiche psicologiche, diventando pertanto il loro mezzo di comunicazione. Per le persone che hanno difficoltà cognitive, relazionali e difficoltà ad esprimere concetti attraverso il linguaggio verbale, hanno trovato la possibilità attraverso il movimento, il suono , il colore, le forme, il disegno ad esprimere le emozioni inconsce, anche se queste non si trasformano necessariamente in un’opera d’arte vera e propria.

Qui l’articolo su IL MITTE

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